Il divorzio diventa una malattia: lo studio su doctorhome.eu

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Il divorzio diventa una malattia… chiamata Sindrome da Alienazione genitoriale. A parlarne è il sito di medicina www.doctorhome.eu, che dedica all’argomento una serie periodica di articoli… vediamo come e perché…
“Considerando la crescita esponenziale di divorzi e di separazioni, non è più possibile riferirsi al “divorzio” come ad un evento all’interno del ciclo di vita della famiglia, ma occorre considerarlo come un processo che riguarda la famiglia, i suoi membri, e il contesto ambientale”, si legge sul primo articolo dedicato alla sindrome di alienazione genitoriale.

La destabilizzazione della famiglia
Ogni divorzio – si legge sul sito – implica sempre un lungo processo, poiché mette di fronte gli individui a situazioni di perdita, che implica la perdita di oggetti individuali, ma anche quella dell’organizzazione familiare, della struttura sottostante all’istituzione familiare. Questa nuova carica di tensioni minaccia l’equilibrio psichico della famiglia: si perde ciò che è conosciuto e stabile, misurandosi con l’incertezza del futuro sconosciuto. I figli si trovano a dover vivere il lutto della coppia genitoriale, e per l’età, le risorse psicologiche e cognitive, per loro può essere molto difficile: la separazione rappresenta per i figli una realtà imposta, che non possono controllare.

La separazione dei genitori
La separazione dei genitori non è necessariamente traumatica per i figli, è sicuramente una fase delicata della storia familiare, un processo a cui si deve offrire la giusta attenzione…. Ciò che rende traumatico un evento è la modalità con cui esso viene gestito dagli adulti. Sicuramente l’età dei figli, la fase del ciclo vitale in cui si trovano al momento della separazione dei genitori, le loro capacità cognitive, le caratteristiche di personalità hanno un certo peso nella capacità di rielaborazione di un evento critico, ma in generale, ciò che fa la differenza tra l’esperienza di un evento traumatico e quella di un evento difficile ma superabile è la modalità con cui viene sostenuto la fase critica dai genitori. La capacità di gestire una separazione coniugale è strettamente legata alla tipologia di legame che ha creato la coppia coniugale. Il tipo di legame è a sua volta influenzato dalle rispettive storie familiari, tratti di personalità…

Come rimanere nel ruolo di mamma e papà
I coniugi si trovano a dover affrontare il “lutto” , il fallimento del proprio legame, e quindi raggiungere il “divorzio psichico”. Essi, contemporaneamente, a livello genitoriale, dovrebbero continuare a svolgere in modo cooperativo i rispettivi ruoli di madre e padre. Purtroppo molte coppie hanno difficoltà a separarsi psicologicamente, non possono sostenere l’idea di potersi dividere, in questo modo, la lotta e la paura di perdersi di traduce in una guerra in tribunale, con avvocati, consulenti, e purtroppo una guerra in cui i maggiori ad esserne coinvolti sono i figli. Questi coniugi vengono completamente assorbiti dai propri bisogni, dal proprio dolore, perdendo di vista i figli e le loro esigenze. Queste coppie si sono strutturate originariamente con un legame disperante. Nel divorzio “interminabile” c’è la persistenza di un tipo di legame che impedisce la condivisione dell’elaborazione del lutto della separazione. Gli ex coniugi continuano a rimanere legati dal risentimento, dal rancore, dai desideri di vendetta; restano invischiati nei legami collusivi.

La soluzione? Il resto dell’articolo è consultabile sul sito www.doctorhome.eu.

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