Harry Potter, dopo l’ultimo capitolo della saga quale futuro per i tre maghetti?

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Tornare a vestire i panni di Harry Potter? No, non lo farei: dieci anni sono abbastanza, credo”. Daniel Radcliffe balbetta un attimo, prima di sparare la cannonata. E non e’ una domanda del tutto accademica. J.K.Rowling, infatti, ha lasciato intendere non molto tempo fa che potrebbe, prima o poi, scrivere un’altra avventura su Harry e compagni. Il film, va da se’, seguirebbe a ruota. Difficile immaginare una trasposizione cinematografica senza Daniel – o Rupert/Ron e Emma/Hermione, se e’ per questo.
L’inizio della fine non e’ insomma ancora propriamente incominciato – ‘i Doni della Morte‘ parte I uscira’ nelle sale il 19 novembre – che gia’ il passato insegue i giovani attori. Cosa faranno da grandi Radcliffe, Grint e Watson? L’agenda di Daniel e’ quella che si conosce meglio. Il marzo prossimo sara’ di nuovo a Broadway per recitare nel musical di Frank Loesser ‘How to Succeed in Business without Really Trying’. Dopo sara’ il turno del film ‘The Woman in Black’, storia di fantasmi alla vecchia maniera con Ciaran Hinds e Janet McTeer, e – si dice – una parte in ‘The Journey Is the Destination’ e ‘All Quiet on the Western Front’.

Il dopo I doni della morte
Come vanno ripetendo ormai da giorni i tre (ex) maghetti e’ arrivato d’altra parte il momento di guardare avanti: ”Questi film – dice ancora Radcliffe – raggiungono una conclusione perfetta e bellissima e credo che girarne altri a questo punto significherebbe sciuparli inutilmente”. Poi arriva la ‘notizia’. ”Jo – ovvero la Rowling – mi ha assicurato che non lo fara”‘. Detto questo, anche sul fronte Rupert Grint – il pel di carota Ron Weasley – c’e’ un po’ di movimento. Sempre che cosi’ si possa definire, visto lo stile di vita rilassato del 22enne. Che vive ancora a casa con i genitori in un villaggio dell’Hertfordshire – ha un appartamento a Londra, ovviamente, ma non ci va molto spesso. Per Rupert, ad ogni modo, ci sarebbe la possibilita’ di impersonare Eddie the Eagle, lo sciatore autodidatta che si qualifico’ per il salto dal trampolino nelle Olimpiadi del 1988. ”Eddie – racconta – e’ il tipico eccentrico britannico: e’ incredibile cio’ che e’ riuscito a fare, un mix tra coraggio e follia. Io amo molto questo tipo di personaggi e mi ci trovo piu’ a mio agio rispetto all’uomo carismatico”.

Il futuro di Emma/Ermione
Il punto interrogativo piu’ grande, pero’, e’ certamente Emma Watson. Per ‘festeggiare’ l’inizio della fine si e’ concessa un taglio di capelli ardito, da maschietto, assolutamente impensabile fino a pochi mesi fa. Emma, gia’ da un paio d’anni ormai, e’ diventata un’icona della moda britannica: testimonial della campagna Burberry, da’ del tu a Karl Lagerfeld e riceve gli abiti gratis da Chanel. Sul grande schermo la rivedremo recitare in ‘My Week with Marilyn’, film basato sul soggiorno a Londra nel 1956 della diva delle dive. ”E’ una piccola parte – dice – ma interessante”. E questo, per il momento, e’ quanto. Emma, d’altra parte, sta studiando alla Brown University, prestigioso ateneo della Ivy League: aveva ottenuto un posto a Cambridge ma ha preferito gli Usa per avere meno occhi addosso. Nella sua vita, insomma, ci sono anche i libri e gli appunti da ripassare in biblioteca – proprio come capitava a Hermione.

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