Metodi per partorire: a casa propria

di Redazione Commenta

Tanto tempo fa la maggior parte dei bambini venivano alla luce in casa, oggi, invece, i figli nascono prevalentemente in ospedale. Eppure molte donne, negli ultimi anni, scelgono di partorire in casa, tra le proprie mura domestiche, nel proprio ambiente famigliare sentendosi maggiormente più a proprio agio e libere di esprimersi come vogliono.

Molto importante, però, è sapere che non tutte le mamme possono scegliere di partorire in casa. Per poterlo fare devono sussistere queste condizioni:

– la gravidanza deve procedere bene, senza complicazioni;

– il travaglio deve avviarsi tra la 37 settimana e non dopo la 42 settimana;

– il nascituro deve essere in posizione cefalica, non podalica;

– il suo peso deve essere compreso tra i 2,5 e i 4 kg.

Una volta accertate che sussistono tutte le condizioni necessarie per poter partorire in casa, la neo mamma deve contattare

l’ostetrica e bisogna prendere contatti entro la 28 settimana di gravidanza. Sarà lei ad indicare tutto ciò che è necessario procurarsi per il travaglio e il parto.

Qualora dovessero esserci particolari complicazioni l’ostetrica può decidere di portare la neo mamma in ospedale per ricevere tutta l’assistenza medica necessaria.

Dopo il parto, entro le 12 ore successive, è bene prendere contatti con il pediatra per fargli visitare il nascituro e controllare che vada tutto bene.

Per tutte le donne invece che sono in attesa di gemelli o che hanno problemi durante la gravidanza (come diabete, ipertensione,…), o che si teme che il bimbo nasca prematuramente il parto in casa non è consigliato.

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