Estate in piscina: attenzione ai pericoli nascosti per la salute

di Redazione Commenta

Caldo, afa… e tanta voglia di acqua. Chi non può permettersi il mare o la gita verso più freschi lidi opta spesso per la piscina, specialmente per i bambini, che possono così trovare refrigerio, giocare e sfogarsi divertendosi. La piscina è – in effetti – una valida soluzione, ma bisogna fare attenzione ai pericoli nascosti per la salute, specialmente in materia di rispetto delle norme igieniche. La docente d’igiene all’Università Cattolica di Roma, Patrizia Laurenti, spiega allora quali sono le patologie maggiormente correlate all’utilizzo della piscina.

WATER-WASH DISEASE

Sembra una parolaccia, ma è un termine tecnico per indicare quelle patologie correlate alla presenza di microorganismi dentro l’acqua che possono causare congiuntiviti, otiti e infezioni cutanee. Per beccarsene una basta che la temperatura dell’acqua sia troppo calda oppure l’eccessiva presenza di secrezioni nasali o di “squame” della pelle di chi si trova in piscina.

LE INFEZIONI CUTANEE

Le infezioni cutanee in piscina sono causate dagli stafilococchi, che si intrufolano nell’organismo in caso di cute lesa. Vietato, dunque, entrare in acqua se si ha una ferita. Il rischio, oltre a quello di contaminare se stessi, è anche quello di contaminare l’acqua. Vietatissimo inoltre entrare in acqua con la febbre o il mal di gola: per gli stafilococchi è come un invito a festa, la condizione migliore affinché proliferi nell’organismo.

COME DIFENDERSI

In realtà, per difendersi da tutte queste minacce invisibili, basta farsi una doccia prima di entrare in acqua: la doccia prima del bagno in piscina riduce dell’80% la flora batterica che ci portiamo appresso inconsapevolmente e che abbiamo “raccattato” per strada, con particolare attenzione ai piedi, dove si raccolgono più batteri e microorganismi. Ecco dunque che l’uso delle ciabatte diventa un alleato fondamentale per la salute non solo di chi le porta, ma anche di tutti gli altri frequentatori della piscina.

IL CLORO

E il cloro? Il cloro aiuta, ma non basta. L’esperta suggerisce di non affidarsi completamente alla presenza del cloro, che comunque non garantisce di per sé l’igiene dell’acqua. In più, la forte presenza di cloro nell’acqua comporta altri disturbi ai nuotatori, come eczemi ed eruzioni cutanee, e dunque non sempre i gestori ne utilizzano grandi quantità.

La miglior prevenzione? Un po’ di buon senso e attenzione. Sotto con le docce e le flip flop allora!

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