Pediatri promossi dai cittadini, ma ancora troppo divario tra nord e sud

di Redazione Commenta

Italiani soddisfatti dei servizi sanitari loro offerti. E’ quanto emerge da un’indagine svolta dal Censis su aspettative, opinioni e valutazioni dei cittadini sulla sanità, per conto del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute. L’indagine, effettuata su un campione di 1.184 soggetti rappresentanti la popolazione italiana, è stata illustrata oggi in un convegno al ministero. Gli abitanti del bel paese promuovono i servizi che ricevono, sono contenti dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta e hanno un giudizio positivo anche per le farmacie.

Lo squilibrio tra nord e sud
L’unico aspetto negativo riguarda lo squilibrio tra Nord e Sud del Paese, con quest’ultimo che manifesta una certa preoccupazione per i casi di malasanità. Molto positivo il giudizio sulle farmacie: il 62% degli italiani ritiene buona la qualità che queste offrono, il 35% la giudica sufficiente, solo dal 2% arriva una bocciatura. Il medico di famiglia continua a essere una figura cardine nell’assistenza degli italiani, il 92% rivendica infatti il suo ruolo fondamentale. Promossi anche i pediatri di libera scelta (90%), laboratori di analisi pubblici (84%), ambulatori e consultori pubblici (84%), ospedali e pronto soccorso (81%), strutture di riabilitazione pubbliche (73%), assistenza domiciliare (72%).
Il sistema di offerta sanitaria – fa sapere il ministro della salute Ferruccio Fazio, non intervenuto alla presentazione della ricerca per impegni di carattere istituzionale – si dimostra capace di rispondere in larga parte alle aspettative e alle esigenze assistenziali dei cittadini“.

I problemi irrisolti
Non c’è però solamente una soddisfazione diffusa. Rimangono infatti – si legge nell’indagine – alcune sacche di problematicità sul rapporto dei cittadini con i servizi di cure primarie, i tempi di attesa, i ricoveri ospedalieri, i servizi di diagnostica ambulatoriale e l’associazionismo medico. L’offerta sul territorio, generalmente apprezzata, ha un gradimento inferiore nel Meridione, soprattutto con riferimento agli ospedali e ai pronto soccorso. Su questo aspetto, solo il 19% degli italiani si dice insoddisfatto, ma la percentuale si alza al 26% nel Sud. E lo stesso vale per l’assistenza domiciliare, non apprezzata dal 28% degli italiani con un picco del 34% nelle regioni meridionali, o per le strutture di riabilitazione (34% contro il 27% della media nazionale).

La malasanità
C’è un dato che, più precisamente, fotografa lo squilibrio tra Nord e Sud. Tre italiani su quattro, infatti, ritengono “poco o per nulla” frequenti in casi di malasanità nella zona in cui vivono. Ma al Sud e nelle Isole la percentuale si riduce al 58%, mentre si attesta attorno al 90% nelle regioni settentrionali. Lo stesso vale per la probabilità che un paziente ricoverato in ospedale possa subire un grave errore medico. Il 69% degli italiani lo ritiene “poco o per nulla” probabile, ma al Sud e nelle Isole gli scettici aumentano (51,1%).

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