Allattamento naturale: l’importanza dell’alimentazione della mamma per la salute del bambino

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Di solito dopo il parto la neo-mamma viene un po’ trascurata a favore del bambino. Ma in questo periodo importantissimo, nel quale la mamma comincia ad allattare il suo bimbo, è fondamentale anche la nutrizione corretta della mamma. Ciò è necessario sia per evitare scompensi e disturbi ad entrambi: se l’allattamento si protrarrà poi per più di sei mesi, a maggior ragione diventa opportuno sottoporsi ad un controllo del sangue che preveda l’emocromo completo, la sideremia, la ferritina, la transferrina e gli elettroliti serici.
Ma cominciamo dall’inizio…

IL PRIMO PASTO
Alla nascita a termine, il peso del piccolo nato sarà compreso tra i due chili e ottocento grammi e i tre chili e ottocento grammi, mentre l’altezza sarà intorno ai 49-50 centimetri. Di solito l’allattamento al seno può avere inizio a distanza di sei-dodici ore dalla nascita, per proseguire con una cadenza di una volta ogni tre o quattro ore. Il primo pasto, di solito, nei reparti ospedalieri è a base di soluzione acquosa con zuccheri al 7-8%, per evitare eventuali danni da rigurgiti e aspirazioni, fenomeni sempre possibili alla prima poppata e che possono portare a molte conseguenze, anche pericolose.

L’ALLATTAMENTO OTTIMALE
Tutti gli studi scientifici, anche i più recenti, e le evidenze cliniche confermano che il latte materno è la migliore alimentazione possibile per il neonato, che ne trae tutte le sostanze ottimali per il suo sviluppo e le sue difese; inoltre condiziona la sua vita futura preservandolo da molteplici malanni e tendenze patologiche. L’allattamento ottimale è quello protratto per sei mesi a cominciare dal primo latte, che prende il nome di colostro e risulta particolarmente ricco in proteine, grassi e zuccheri, fondamentali per il corretto accrescimento, ed è inoltre ricco di anticorpi fondamentali per la protezione di tutte le mucose.

ALIMENTI DA EVITARE
Naturalmente la donna che è in allattamento dovrà per tutto il periodo evitare una serie di alimenti che possono causare fenomeni avversi al lattante, per esempio il caffè, il Tè e il cioccolato, che possono dare insonnia e nervosismo; i crostacei, i molluschi e la carne conservata, che possono dare allergie cutanee come orticaria e prurito; i legumi e i carciofi, che possono dare coliche gassose; il cavolo, la verza, i broccoli, gli asparagi, la cipolla e l’aglio, che possono provocare cattivo sapore al latte. Naturalmente è poi da abolire l’uso dei lassativi chimici e dell’alcol in tutte le sue forme.

CALORIE NECESSARIE E IDRATAZIONE
Le evacuazioni intestinali del lattante avvengono già dopo le prime 18-20 ore e proseguono in media 3-4 volte al giorno.
Le calorie necessarie per un corretto accrescimento si aggirano intorno a 50 per ogni chilogrammo di peso corporeo nella prima settimana, per poi aumentare a 100-120 calorie nella seconda settimana. Anche una buona idratazione è fondamentale: nella prima settimana di vita il fabbisogno d’acqua è di 80ml per chilogrammo di peso e nella seconda settimana almeno di 150ml.

CRESCITA DEL BAMBINO
Una crescita corretta in altezza prevede un aumento di 10-13 centimetri circa nelle prime 12 settimane e nei successivi nove mesi un aumento di circa 13-16 centimetri; per le bambine, al compimento dell’anno di età dovremmo raggiungere i 74-75 centimetri; per i bambini 75-77 centimetri.
Anche la circonferenza del capo è importante per verificare uno sviluppo corretto: se alla nascita dovrebbe essere circa 33 centimetri, il suo accrescimento fisiologico alla fine del primo anno di età dovrebbe oscillare attorno ai 44-45 centimetri per le bimbe e intorno ai 47-48 centimetri nei bambini.

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