Bambini vivaci, come gestirli in modo corretto?

di Valentina Cervelli Commenta

Come gestire in modo corretto i bambini vivaci? Come sottolinea spesso il pedagogista Daniele Novara, spesso tendiamo a trasformare in malattie semplici atteggiamenti che possono essere corretti con una buona educazione prima di diventare patologici.

Forse, come dargli torto, si fa prima nel caos quotidiano a farli diventare dei casi psichiatrici per poi agire con medicinali piuttosto che “perdere tempo” ad educarli come accadeva con le generazioni precedenti. E’ come se negli ultimi anni fosse venuto a mancare quel metodo di gestione dei bambini che prevedeva organizzazione, autorevolezza e regole e che era capace di mettere nei guai i minori se non ubbidivano.

Come evitare che degli psicofarmaci diventino i migliori amici dei bambini? Prima di tutto evitando di mettersi al loro stesso livello. Questo non significa non comprenderli o non interagire o giocare con loro, ma non perdere quella posizione di autorità necessaria per tracciare la strada che il piccolo dovrà seguire per svilupparsi in maniera sana. Come ha spiegato il pedagogista nei suoi testi:

Nella nostra cultura, si sono instaurati alcuni cliché secondo i quali i buoni genitori sono quelli che si confidano con i figli, che giocano con loro, magari fino a tardi, che li fanno dormire nel lettone fino all’età preadolescenziale, che li baciano sulle labbra, o che cedono su tutto. Questo, oltre a confondere i bambini, fa perdere autorità e autorevolezza ai genitori.

Sottostare ad ogni desiderio dei bambini senza disciplina non consente loro di essere autonomi e urlare quando non si pongono dei paletti è totalmente inutile. E’ l’atteggiamento da rivedere. E questo è valido in ogni contesto: non si deve avere paura di essere severi quando è giusto.

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