Vaccini obbligatori per bambini, il punto

di Valentina Cervelli Commenta

Quello dei vaccini obbligatori per bambini è uno dei temi che crea più divisioni all’interno della categoria genitoriale: c’è chi è favorevole e chi è contrario. Dal canto loro le istituzioni puntano sempre di più ad un’obbligatorietà prima dell’inserimento scolastico. Chi ha ragione?

Per quanto possa dare fastidio, le istituzioni sono quelle che con maggiore attenzione prendono in considerazione quelle che sono le conseguenze di un approccio sbagliato alla vaccinazione. E’ vero, come tutti i medicinali i vaccini possono avere degli effetti avversi: ma se inoculati in un contesto protetto, dopo aver verificato attraverso dei test specifici l’eventuale ipersensibilità del bambino, essi sono sicuri.

Cosa succede se un bambino non viene vaccinato e contrae una malattia? Esso è in grado di contagiare altri bambini ed adulti non vaccinati. Posto che per il piccolo tutto si risolva bene senza conseguenze sulla salute cosa dire di quei minori che magari soffrono in concomitanza di altre patologie o di quegli adulti che rimanendo contagiati in età avanzata possono sviluppare gravi conseguenze per la salute?

Il punto è uno solo: la salute dei più piccoli deve essere protetta e non si può portare avanti le proprie “opinioni” sulla pelle dei propri figli che rischiano per un atteggiamento sconsiderato di pagarne lo scotto. Non si devono fare battaglie politiche (guadagni case farmaceutiche e medici, N.d.R.) ma concentrarsi su ciò che è bene. E non è più auspicabile un bambino in buona salute ed immunizzato? E’ per questo motivo che non ci si deve stupire per l’obbligatorietà dei vaccini: alcune malattie che si pensavano debellate stanno ritornando proprio perché l’immunizzazione di branco sta scemando. Ed è grave, soprattutto se si vuole garantire una vita in salute per i propri figli.

Photo Credits | Yuganov Konstantin / Shutterstock.com

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