Le streghe di Mull -parte terza-

di Redazione Commenta

La strega, però, non aveva forza sufficiente per contrastare la magia di Forrest. Il vento smise di crescere, e la Doideagan Mor invocò urlando l’aiuto delle sue sorelle. Ma i loro sforzi erano vani. La pietra continuava a pendere dalla forca con tutto il suo peso. Anche i muscoli del grosso fabbro e del suo aiutante di fucina non potrono farla salire nemmeno di un piede più in alto.
Alla fine chiamarono Gormal, la più grande ed orribile fra tutte le streghe, perché venisse a mettere mano alla fune di felci intrecciate. Ed essa arrivò a cavallo di un fulmine; era una creatura orrenda, con un volto così ripugnante che avrebbe èpotuto togliere il bene dalla vista ad un essere mortale. La strega mise le sue mani adunche sulla fune e diede uno strattone che lanciò verso il cielo la pesante macina, che pi ricadde sulla cima del Ben More dove è rimasta fino ad oggi. Allora esplose una tempesta che scosse la terra sotto i loro piedi.

Le streghe se ne andarono
Nel frattempo il brigantino di Forrest era ormai in vista, spinto dalle enormi onde del mare che lo risucchiavano verso gli scogli. Mentre il tuono rombava e il fulmine squarciava il cielo più nero che si sia mai visto, la nave cozzò contro la scogliera. Il capitano e la sua ciurma spagnola morirono affogati, trovando la fine su quelle spiagge che avevano cercato di saccheggiare.
Le streghe se ne andarono, svanendo in un turbine di vento, ma gli echi della loro vittoria risuonano ancora nelle ballate e nei racconti che è possibile ascoltare negli angoli più remoti delle Isole Occidentali. FINE

Fonte: Elfi e Streghe di Scozia a cura di Lorenzo Carrara

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>