Le streghe di Mull -parte seconda-

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Quando sull’isola si venne a sapere che il crudele capitano voleva saccheggiare ogni villaggio ed ogni casa, e uccidere con il ferro e con il fuoco ogni uomo, donna o bambino, gli abitanti di Mull si riunirono per decidere come prepararsi ad affrontare l’invasore.
Fu Lord Duart a suggerire che si dovesse contrastare la stregoneria con la stregoneria. “Fate che la voce raggiunga ogni strega e stregone, da Mishnnish ad Erraid, da Treshnish a Loch Don!” disse. “Fate che sappiano che uno stregone sta cercando di prendere l’isola di Mull e di tenerla per sé.”
Da ogni luogo, vicino e lontano, vennero a raccolta le Doideagan Mor, la più potente fra loro, una rinsecchita megera il cui unico occio vedeva solo di notte. Egli chiese loro di suscitare una tempesta che facesse affondare la nave in arrivo.
“Magia per spezzare la magia!” stridette la strega. “Ma nessuna magia può distriggere ciò che viene dalla mano di Dio. Forse lo stregone ha chiesto aiuto alla Divinità?”
Duart rispose assicurando loro che Forrest era un miscredente. Questa risposta convinse le streghe, che confabularono tra loro per decidere che forma dare al loro incantesimo. Vennero portate molte foglie verdi di felce aquilina, che furono intrecciate in modo da farne una fune. Ad una delle sue estremità venne assicurata una macina, mentre l’altro capo venne fatto scorrere sopra il braccio di una forca. La Doideagan Mor iniziò a tirare. La fune si tese e la macina prese a sollevarsi da terra. Subito si alzò il vento, che diventava sempre più forte man mano che la macina veniva sollevata sempre più in alto.

Fonte: Elfi e Streghe di Scozia a cura di Lorenzo Carrara

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